RED Interiors
Come
da consuetudine, vogliamo concentrare la nostra attenzione sull'uso
dei tessuti e dei colori che svolgono un ruolo fondamentale
nell'evocare l'atmosfera surreale e spirituale che permea l'intera
opera.
Gesù è al centro della scena, con sguardo serafico, quasi impassibile, mentre attorno a lui quattro aguzzini lo stanno deridendo e quello in alto a sinistra gli sta ponendo sul capo la corona di spine, così come narrato nei Vangeli di Matteo, Marco e Giovanni. Malgrado le ridotte dimensioni della tavola (73 per 59 centimetri) le figure, che occupano ogni spazio disponibile, sono descritte con ampie volumetrie e si staccano con nettezza dal fondo grigio assumendo un aspetto quasi scultoreo. Questo formato, con le figure a mezzo busto, era tipico della pittura fiamminga.
un uomo, forse un soldato romano, con una freccia-spatola infilzata nel turbante verde che, con l'armatura al braccio, pone la corona di spine sul capo di Gesù;
uno con un enorme cappello di laniccio con un rametto di quercia appuntato, che indossa un singolare collare chiodato, da cane (evidente simbolo di bestialità), un disco paraspalla metallico, tiene con la mano sinistra un bastone e, guardando Cristo in cagnesco, gli poggia la mano destra sulla spalla;
un vecchio con una veste blu e un velo rosso in testa, con la mezzaluna musulmana e la stella a sei punte ebraica (i simboli dei nemici del Cristianesimo), che regge un bastone e tocca le mani di Cristo, guardandolo con un'espressione di insana fissità;
un ultimo uomo di mezza età in basso a destra con un capperone nero (il classico copricapo maschile di epoca medioevale) e una veste rossa, che sta allungando le braccia per chiudere il sudario che avvolge Cristo.
Bosch dipinge il Cristo avvolto in un sudario bianco a rappresentare purezza e innocenza mentre usa un colore rosso intenso per gli abiti dei due aguzzini in primo piano, enfatizzando così il contrasto tra la sofferenza di Cristo e la brutalità degli uomini che lo circondano e suggerendo il tema del dualismo tra il bene e il male, tra fedeltà e infedeltà, temi ricorrenti nell'arte rinascimentale.
In
mezzo a tanta enfasi di sguardi e gesti Cristo appare impassibile nel
suo candore e rivolge lo sguardo, serafico, dolce e rassegnato, verso
lo spettatore, che viene quindi portato dall'artista ad immedesimarsi
nelle pene del Cristo: Bosch vuole far apparire con grande chiarezza
il dissidio tra la tranquillità di Gesù, motivata dalla sua fede, e
la violenza dei quattro sgherri che lo tormentano, delineati con
connotati grotteschi a rimarcare in modo ancor più forte la
differenza tra questi e Cristo.
I
tessuti sono dipinti con un realismo sorprendente, evidenziando le
abilità tecniche di Bosch. Le pieghe dei vestiti sono rese con un
dettaglio minuzioso, conferendo loro una qualità tattile quasi
tangibile. I tessuti ricchi e lussuosi indossati dagli aguzzini
creano un contrasto marcato con la quasi nudità e vulnerabilità di
Cristo, suggerendo l'arroganza e la brutalità umana di fronte alla
purezza e alla devozione divina: il colore brillante del sudario di
Cristo accentua infatti il contrasto tra la sofferenza terrena e la
gloria divina.
In
definitiva, l'uso dei colori e dei tessuti contribuisce alla
complessità emotiva e concettuale dell'opera, trasmettendo un
messaggio di tormento, redenzione e speranza attraverso una
combinazione magistrale di simbolismo visivo e abilità artistica
senza pari.