Giorgio Morandi

Il pittore-giardiniere a Giverny

Nella valle della Senna, alle porte della Normandia, vi era un piccolo e tranquillo villaggio agricolo immerso nella quiete idillica della campagna dove «la luce era unica: non si trova uguale in nessun'altra parte del mondo», per usare le parole dello stesso pittore: il nome di questo luogo era Giverny, e fu lì che Monet, con la seconda moglie Alice e i loro otto figli, si trasferì nel 1883. Aveva visto molto spesso questo pittoresco villaggio affacciandosi dal finestrino del treno che, da Saint-Lazare, correva nelle campagne francesi fino ad Argenteuil, il piccolo villaggio sulla riva destra della Senna il cui porto e le cui barche furono ampiamente ritratti dallo stesso Monet, da Renoir, Pissarro, Sisley, Caillebot e tanti altri impressionisti.
Da sempre appassionato di giardinaggio, a Giverny Monet ebbe la possibilità di applicare le sue conoscenze pittoriche per creare effetti prospettici e migliorare la casa.

Lavorando con tenacia il pittore tinse la propria casa di rosa e di verde e diede vita al Clos Normand, un giardino che era (ed ancor oggi lo è grazie all'opera quotidiana di amorevoli giardinieri) un tripudio di piante da fiore, una vera e propria sinfonia di luce, di arte e di vita che l'artista porta in casa attraverso le ampie finestre del suo atelier, della cucina, della sala da pranzo, della camera da letto e di ogni altra stanza dell'amabile maison.

Camminando per la ragnatela di sentieri del giardino, con tanto di archi metallici impreziositi da rose canine e gelsomini, Monet poteva godere della variopinta benevolenza di una quantità innumerevole di essenze: iris, papaveri, verbene, peonie, rose, campanule, tulipani, narcisi e, infine, quelli che Proust definì «fiori sbocciati in cielo»: le ninfee.
Gli interni della maison sono quindi improntati alla familiarità e fortemente connessi con l'esterno, in una conversazione senza soluzione di continuità tra interno ed esterno.

Guardiamo allore attentamente le foto in questa pagina e cerchiamo di trarre preziosi spunti per arredare le nostre case non solo con mobili, tessuti e complementi vari ma anche, e soprattutto, con colori, piante, fiori e "anima".